Avere dei denti più splendenti è un desiderio sempre più diffuso dato che i denti bianchi sono automaticamente associati con la piacevolezza estetica ed il successo sociale di una persona. I dentisti, quindi, praticano quella che è a tutti gli effetti una terapia cosmetica, lo “sbiancamento” dentale, oppure – in inglese – “bleaching” (traducibile con “candeggiamento”). Vediamo qui di seguito come si esegue lo sbiancamento e quali sono i vari metodi per raggiungere il risultato di sfoggiare dei denti “bianchi come la neve”.
Il principio attivo dello sbiancamento professionale
Lo sbiancamento dentale professionale è possibile grazie ad una sostanza che molti di noi hanno già incontrato nelle loro vite: l’Acqua Ossigenata, per l’occasione contenuta in un gel che il professionista, nel corso di una seduta, andrà ad applicare sui denti.
Chiamata anche Perossido di Idrogeno (H2O2 ), l’Acqua Ossigenata utilizza l’atomo di ossigeno “in più” (rispetto alla normale acqua che beviamo) per legarsi alle sostanze organiche che nel corso degli anni sono penetrare nello smalto e l’hanno macchiato. Questa azione è chiamata “ossidazione” ed è molto efficace per attaccare le molecole di “sporco”, i cui resti degradati verranno eliminati con la rimozione del gel a base di H2O2 che era stato applicato sui denti e lasciato agire per diversi minuti. Oltre all’Acqua Ossigenata può essere utilizzato anche il Perossido di Carbammide, che è acqua ossigenata ed urea.
I test clinici confermano che lo sbiancamento effettuato da un dentista che si attiene al protocollo, non danneggia né lo smalto né i tessuti circostanti.
L’unica vera controindicazione è che per circa 15 ore i denti saranno molto più sensibili del normale, e che il paziente può avvertire del dolore se si alimenta con cibi caldi/freddi oppure acidi o fortemente salati. Tuttavia, al termine di questo periodo i denti saranno nuovamente rivestiti di una pellicola protettiva di saliva che ripristinerà la normale sensibilità dentale. Da tenere a mente che nella giornata dell’intervento sarà meglio evitare anche i cibi o le bevande pigmentate (come il caffè), proprio perché i denti essendo privi di pellicola salivare possono macchiarsi molto più facilmente.
Gli altri metodi
Oltre allo sbiancamento professionale eseguito da un odontoiatra nel suo studio, esistono molti altri metodi più o meno affidabili per ottenere dei denti più bianchi. Vediamo qui di seguito i principali:
Disponibili al pubblico ci sono dei gel sbiancanti con una concentrazione di Perossido di Idrogeno molto bassa, per non risultare dannosi per denti e gengive in caso di applicazione scorretta. In questi casi la quantità di principio attivo è così ridotta che i risultati non possono essere predicibili e di solito comportano cicli di diversi giorni di applicazione.
I dentifrici di questo genere possono contenere delle sostanze chimiche (solitamente il “blu di covarina”) che, depositatesi sullo smalto, utilizzano un trucco ottico per rendere i denti apparentemente meno gialli. Questa “migliore” riflessione della luce è un effetto che, ovviamente, si riduce man mano che passano le ore e la patina blu si esaurisce.
L’altra possibilità è che si tratti di dentifrici contenenti dei granuli abrasivi; effettivamente realizzano una specie di lucidatura dello smalto rendendolo più bianco, ma il problema è che questo avviene al prezzo di un’erosione dello smalto. Lo smalto è il tessuto che protegge l’interno vitale dei nostri denti e che andrebbe preservato il più possibile, anche perché è già normalmente sottoposto ad erosione con le normali attività quotidiane (masticazione, igiene).
Il bicarbonato, si sa, ha moltissimi usi, e alcuni lo utilizzano come sbiancante per lo smalto dentale. Purtroppo, anche in questo caso il bicarbonato ha un’azione erosiva dello smalto. Infatti, il bicarbonato è una polvere sabbiosa che sfregata sullo smalto ne intacca l’integrità.
In conclusione, riteniamo di poter dire che lo sbiancamento professionale è sicuramente il metodo non solo più sicuro, ma è anche un metodo che conserva il dente senza danneggiarlo e che garantisce al paziente il risultato concordato con il dentista.